Dopo la sbornia nordamericana, mi risveglio a Udine dove da qualche anno non esiste più un negozio di dischi indipendenti. Voi direte che “è Udine” e io vi risponderò che no, la mia piccola città di provincia a dispetto delle sue dimensioni in passato ha potuto contare su negozi incredibilmente forniti. In ogni caso oggi è il Record Store Day e io farò il mio dovere, sia pur senza l’eccitazione e la bramosia degli ultimi anni. Sulla sopravvivenza del vinile non ho dubbi, su quella dei negozi di dischi nutro molte preoccupazioni. Come ogni anno, anche in questo 2012 viene pubblicata molta fuffa da dare in pasto ai collezionisti, ma anche delle chicche irrinunciabili, se non avete voglia di passarvi in rassegna tutto il .pdf delle uscite, date un’occhiata al riassuntone di Pitchfork. E poi al Record Store Day non mancano mai le sorprese, tipo Feist e i Mastodon che si coverizzano a vicenda… ah, metter le mani su quel 7″!
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(nota bene: anche se non è esattamente specializzato, Kobo Shop, a Udine, vende vinili di gruppi indipendenti, così come Wizard, del grande Goran. Insomma, a Udine-merda-Udine-colera c’è chi resiste)
ma infatti, i luoghi che citi e’ laddove mi rechero’ a fare il mio dovere. resta la nostalgia per i negozi specializzati, dediti solo a quello, con le novita’ che arrivavavano settimanalmente ad ingrossare gli scaffali. massimo rispetto per chi resiste, comunque.
decisamente una delle migliori giornate dell’anno! io propongo referendum per farla diventare festività!!!
discomani, non mollate mai!